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MOTOCICLISTI SI NASCE

MOTOCICLISTI SI NASCE
Nell’illustrazione che vedete in questa pagina, sono raffigurate persone di età e sesso differenti.
Una di queste, e non è detto che sia il guidatore del mezzo a due ruote e motore, è sicuramente un Motociclista!
La scena, agli occhi di chi possiede e guida una moto di qualsiasi tipo, è abbastanza comune.
Quando il Motociclista incrocia un bambino, a volte molto piccolo, raramente questo rimane impassibile di fronte al richiamo di quell’oggetto tanto misterioso quanto affascinante che sta in piedi per una magia incredibile e sconosciuta, produce rumore, ha forme bizzarre, interessanti e spesso colorate. Insomma, è difficile che la moto non catturi l’attenzione del creaturo.
Molti, fra i pargoli, nascondono il viso fra le tette della mamma, o si rimpiattano dietro le gambe del nonno; una buona percentuale saluta con la manina, quasi sempre piacevolmente ricambiati anche a costo di distrarsi perché in realtà si sta guardando la genitrice del pupo, spesso giovane, procace e carina (le mamme dei Motociclisti sono tutte così,pensateci). E a noi ci piace immaginarcela anche un po’ mayala, perché no?!

In alcuni casi il bimbo indicherà con veemenza la moto, tirerà la mamma per la mano per catturare anche la sua attenzione nei confronti di quella fonte di attrazione irresistibile come a voler dire “io voglio quella cosa lì, voglio che quell’oggetto diventi una parte importantissima del mio mondo, e voglio entrare a far parte di quel mondo affascinante che per forza di cose deve vivere uno che ce l’ha, è impossibile che sia diversamente; perché è la cosa più figa e meravigliosa che abbia mai visto; voglio salirci, fare brum brum, provare l’ebrezza della velocità, sentirmi libero, felice, andare dove e quando mi pare in sella a quella cosa tanto bella quanto spaventevole; e voglio che per tutta la vita continui a farmi innamorare, a sorprendermi, ad accompagnarmi alla scoperta del mondo, a regalarmi emozioni impossibili da esprimere a parole, a mettermi paura come sta facendo adesso; voglio possedere quel coso (anche se sarà quel coso a possedere me) deliziosamente mostruoso che mi farà provare la sensazione di volare, mi farà prendere freddo che non sentirò più le mani, caldo che mi sembrerà di svenire, umido da sentirlo dentro le ossa, polvere da scaccolare torba per una settimana, vento da farmi cadere in terra; mi farà bestemmiare durante le serate passate in garage provando ad aggiustare o modificare qualcosa anche, e soprattutto, se non sono capace, imbrattandomi di grasso nero come la pece anche la punta delle orecchie o mi regalerà la soddisfazione immensa di averlo fatto da solo, anche se ho cambiato a malapena i riser al manubrio; quella cosa lì che sarà per me una compagna di vita, un conforto, una meravigliosa maledizione, un amore grande come pochi altri”.
O potrebbe anche voler dire “guarda che modo sciocco per andare a giro!”, chi può dirlo?! Spesso il bimbo è piccolissimo, come se l’attrazione che si prova per le moto fosse una cosa innata, come se facesse parte del nostro genoma, come se alcune persone fossero predestinate a diventare Motociclista e si potessero riconoscere quando non sono neanche in grado di articolare un discorso sensato, o che meriti davvero di essere ascoltato invece che i soliti farfugliamenti ebeti mammmamè babbabbà. Che si spieghino, perdio.
Nel tempo, crescendo, molti Motociclisti Nati verranno diseducati alla Via della Moto con forme di ostracismo verso una cosa giudicata troppo pericolosa.
Proprio questa ignoranza potrà rivelarsi in realtà l’elemento di maggiore pericolosità, dal momento che il poter possedere una moto rimarrà sempre un chiodo fisso, un desiderio irrealizzato e profondo che si concretizzerà e potrà essere soddisfatto autonomamente solo in età adulta, quando si è perso la capacità di imparare velocemente a gestire la complessità della motocicletta, della fisicità che serve per condurla adeguatamente e che si perfeziona, si affina e risulta sempre meno gravosa, per il Motociclista di vecchia data, proprio con l’età. Quando diventa un ballo armonioso con una compagna di tutta una vita, e non si ha bisogno di essere vispi e saltellanti, basta stare abbracciati stretti e lasciarsi guidare dall’abitudine.
Il Motociclista Nato troverà il modo di avvicinarsi alla moto in qualsiasi maniera, aggiudicandosi un ferro semidistrutto per pochi spiccioli, acquistando una di quelle astronavi ipertecnologiche che costruiscono adesso e che fanno tutto da sole (salvo poi montare su una moto vera e dichiarare che “non mi ci trovo”. Ci credo. Una moto, poveretto, non l’hai mai guidata...), andando ad assistere a competizioni motociclistiche alle quali altri fortunati e che sono Motociclisti Nati come lui sono stati educati; quasi sempre, però, accompagnati da un senso di frustrazione, di incompletezza, come rimpiangendo una parte di loro che gli è stata tolta e che non potranno mai recuperare. Momento della lacrimuccia.
Almanacco Illustrato del Motociclista invita, quindi, ogni genitore ad accorgersi per tempo della naturale predisposizione del figlio a diventare Motociclista assecondandolo se possibile a soddisfare il bisogno innato di guidare, vivere, amare la propria moto.
Perché molti, Motociclisti, potranno anche diventare. Ma in genere, Motociclisti si nasce, e noi lo nacquimo.

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